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Racconto di viaggio

La sveglia presto e un primo aereo che da Milano mi porta a Istanbul. Un timbro sul passaporto, un controllo alla sicurezza e l’incontro con il mio amico Sezay. Qui all’aeroporto Sabiha Gökçen il tempo di bere un çay (il tradizionale tè turco) insieme dopo tanto tempo, mentre aspettiamo il volo che mi porterà finalmente nella tanto attesa e sognata Cappadocia.

L’arrivo la sera tardi nel piccolo aereoporto di Kayseri e il tragitto in macchina, solitario e silenzioso, fino al nostro albergo a Ürgüp, mi ha dato solo una piccola idea di quali paesaggi immensi e meravigliosi avrei ritrovato nei miei giorni in Cappadocia.

Un paesaggio spettacolare, unico al mondo, con valli profonde, canyon, grotte, città sotterrane e i caratteristici “Camini delle Fate”: formazioni rocciose in tufo a forma di cono, nate dall’epslosione di un vulcano e poi lavorate con maestria dal vento e dal tempo, per creare il capolavoro che si può ammirare oggi. Un luogo lunare e fiabesco la Cappadocia: ricca di fascino, con queste ampie e morbide distese, che si alternano in modo scenografico a pinnacoli aguzzi, dalle forme talvolta bizzarre e fantasiose.

 

Alla scoperta della Cappadocia

La valle di Göreme e i Camini delle Fate

In una mattina assolata di settembre partiamo alla scoperta della Valle di Göreme: vasto museo a cielo aperto e parco naturale, con i suoi famosi e iconici Camini delle fate. Coni di tufo (dalla forma che ricorda un fungo o un ombrello), sormontati in alto da una pietra: dei pinnacoli di diverse altezze che salgono verso il cielo e che sembrano costruiti da magiche creature.

Qui a Göreme si trova inoltre un complesso monastico, caratterizzato da chiese e cappelle, decorate con affreschi dal valore inestimabile. Un’opera d’arte dell’uomo e della natura, con quasi 150 chiese scavate nella roccia di tufo, all’intrno di canyon e labirinti naturali, divenuti luoghi di culto e abitazioni di monaci ed eremiti.

Tra le più belle chiese da visitare nella Valle di Göreme:

  • Chiesa di Santa Barbara con al suo interno dipinte rappresentazioni di animali fantastici 
  • Chiesa del Serpente 
  • Chiesa della Mela 
  • Chiesa Buia, dove i colori degli affreschi si sono conservati meglio per la poca luce che penetra dall’esterno.

Avanos e la Valle di Devrent

Il tempo di un çay in una terrazza panoramica, da cui è possibile ammirare queste valli incantate ed è già tempo di rimettersi in strada, per arrivare nel caratteristico paesino di Avanos. Questa cittadina sorge sulle rive del fiume Kizilirmak, detto il fiume rosso per la particolare argilla che lo caraterizza e che ha reso famoso i suoi laboratori di artigiani locali, che producono vasi e ceramiche tradizonali.

Travel Tips: ad Avanos si trova una cooperativa che realizza tradizionali tappeti anatolici. Qui le donne che abitano nei villaggi e non hanno un proprio lavoro, possono frequentare dei corsi in cui viene insegnata loro questa arte antica. Una volta terminata la formazione, ritornano nelle loro case e nei lori paesi, insieme ad un telaio che viene loro donato, ed iniziano a creare e ricamare i tappeti che di volta in volta vengono loro commissionati. Qui sarete accolti con un çay o un caffè turco e potrete visitare il laboratorio insieme a tutte le stanze dove sono conservati tappeti di ogni forma, dimensione, colore e trama. Ovviamente si possono anche acquistare, contribuendo così a sostenere questa preziosa arte, tutta al femminile.

Cooperativa – Negozio : Sentez Hali | Avanos

 

Dopo un tradizionale pranzo ad Avanos con Kebap, Köfte, pane turco buonissimo e Meze, è il momento di scoprire la Valle di Devrent, chiamata anche Valle dell’Immaginazione. Qui non ci sono chiese o templi scavati nella roccia da visitare: la sua bellezza è tutta nel lasciare libero spazio all’immaginazione e alla fantasia, per riconscere nelle rocce di tufo forme di animali veri (come cammelli, serpenti, foche e delfini) o fantastici!

 

La valle dei Piccioni & UÇHISAR

Un’altra valle caratteristica è la Valle dei Piccioni, dove le formazioni rocciose si caratterizzano per le “piccionaie”: buchi scavati nelle cime dei camini delle fate per attirare i piccioni, che venivano usati come messaggeri e per la vinificazione. Il suolo vulcanico della Cappadocia, infatti, fornisce un terreno fertile adatto per la coltivazione della vite: così i produttori di vino raccoglievano gli escrementi di piccione come fertilizzante naturale.

TRAVEL TIPS:

  • una passeggiata a Uçhisar: qui una piccola sosta per un caffè o un çay, sali al castello per ammirare il panorama mozzafiato sulle valli vicine, che si apre davanti agli occhi. Scendendo le scale del castello, si incontrano dalle simpatiche e dolcissime signore del luogo, che preparono al momento i tradizionali Gözleme: fermati per assaggiarli, sono davvero buonissimi! All’usicta c’è poi un piccolo bazar, dove  acquistare spezie e frutta secca.
  • una degustazione di vini prodotti qui in Cappadocia: io sono stata alla Cantina Turasan
  • appendere all’albero dei desideri il tradizionale amuleto “occhio di Allah” ed esprimere un desiderio!

 

Dalla Cappadocia a Pamukkale

Dopo due giorni trascorsi tra le bellezze mozzafiato della Cappadocia, il viaggio è continuato per raggiungere un altro luogo magico, Pamukkale, che in turco significa “castello di cotone”.  Quasi sei ore di macchina e prima di arrivre delle deliziose e affascinanti soste lungo il tragitto: al Carravanserraglio di Sultanhan e una tipica colazione turca da Yesil Bahçe; ad Aksehir, città delle ciliegie, da Sapçi per assaggiare il tipico budino di fichi e delle pesche appena raccolte e poi, ultima, a Dinar per lo yoghurt con miele & semi di papavero.

L’arrivo a Pamukkale è in un caldissimo pomeriggio di una domenica di settembre e lo spettacolo che si spalanca davanti agli occhi è di una bellezza unica al mondo. Bianchissime terrazze circolari di travertino, che ospitano piccole piscine di acqua termale: una SPA naturale, immersa in un paesaggio meraviglioso, vicino alle affascinanti testimonianze di un’antica città romana.

Il verde della pianura circostante, il bianco accecante di queste piscine naturali e il turchese dell’acqua creano un contrasto e un gioco di colori davvero incredibile. Uno spettacolo che diventa ancora più surreale quando lo si osserva da lontano o mentre piano piano ci si avvicina: tantissimi fiocchi bianchi che danno l’illusione di nascere dalla montagna, per poi scivolare delicatamente di vasca in vasca. Un’emozione davvero indescrivibile. Una passeggiata di terrazza in terrazza, con i piedi nell’acqua termale e la sensazione di camminare sulle nuvole!

Poco sopra il sito di Pamukkale, a dominare l’intera vallata, si trovano i resti dell’antica città di Hierapolis – La città sacra- dove si possono ancora visitare e ammirare:

  • Teatro Romano
  • Tempio di Apollo
  • Porta di Plutone  
  • Tomba dell’Apostolo Filippo
  • la Necropoli e i bagni romani
  • Piscina di Cleopatra – regalo che Marco Antonio fece alla Regina D’Egitto

 

Esperinze da vivere in Cappadocia 

  • un’avventura tra le valli più remote con un Jeep Safari
  • una visita a un laboratorio di ceramica e tessitura di tappeti
  • una degustazione di vini locali
  • un volo in mongolfiera 
  • le mongolfiere sono meravigliose da osservare anche da terra. All’alba nel punto più alto di Göreme o di Uçhisar, si può godere dello spettacolo di decine e decine di mongolfiere colorate che lentamente si alzano in volo nella luce mattino.

Cappadocia dall’alto: un volo in mongolfiera all’alba

 

Dopo aver percorso e camminato tra le valli della Cappadocia, non resta che osservare dall’alto questa meraviglia della natura, accompaganti dal silenzio e dalle prime luci dell’alba.

La sveglia alle quattro, l’arrivo al campo dove ad attendere c’è la mongolfiera pronta per un nuovo viaggio. Il freddo pungente del mattino e il caldo del fuoco che serve a gonfiarla e a farle spiccare il volo.

La partenza, il silenzio tutto attorno, sfiorare i camini delle fate, che sembra quasi di poterli toccare. Poi all’improvviso trovarsi in alto a quasi 600 metri di altezza e qui vedere aprirsi davanti agli occhi qualcosa di unico. Le altre mongolfiere che prendono quota: piccoli puntini colorati illuminati dal fuoco che le tiene sospese.

I pinnaccoli aguzzi sotto i piedi, le immense vallate, le case, le strade che inziano ad animarsi: tutto diventa più nitido. Poi il sole che sorge tra le montagne, i colori accesi dell’alba, l’insolito atterraggio, il brindisi e il primo attestato di volo in mongolfiera!

Il mio viaggio da qui è proseguito poi per una delle mie città preferite al mondo, Istanbul. Un luogo sospeso tra Oriente e Occidente, tra Asia e Europa, tra Bosforo e Corno d’Oro, che dalla prima volta, più o meno dieci anni fa, mi ha letteralmente rubato il cuore. Però di questo, dei profumi e dei colori dei suoi bazar, della storia dei suoi luoghi più affascinanti, dei suoi sapori e delle sue tradizioni, ci ritroviamo qui al prossimo racconto di viaggio!

Piccole consigli utili

 

  • in Cappadocia io vi consiglio di scegliere uno dei tanti alberghi scavati nelle cave di tufo: sono sicuramente i più scenografici e i più suggestivi, per un’esperienza davvero unica. Alcuni, soprattutto nel villaggio di Göreme, hanno una terrazza da cui il mattino presto si può godere dello spettacolo delle mongolfiere che si alzano in volo.
  • da non perdere lo street food locale come le Çiğ Köfte.
  • regalatevi una cena da Millocal Restaurant a Üçhisar: da provare i “tepsi mantisi” o il loro “testi kebap” nel vaso di terracotta.
  • per la mongolfiera prenotate con largo anticipo il vostro volo e ricordatevi che comunque la conferma definitiva per la vostra avventura nei cieli della Cappadocia arriva solo il giorno prima in base alle condizoni metereologiche!
Grazie per aver letto questo articolo

Ciao, sono Valeria, la custode del Civico: ti accolgo sul Lago di Garda e nel mio shop online.